INTERVISTA A SAMANTHA IVALDI
R&D SPECIALIST GIUSO
Giuso Guido è l’azienda che ha fatto dell’eccellenza la sua ragion d’essere. Nata nel 1919 come piccolo laboratorio specializzato in amarene, confetture e frutta candita, dopo più di un secolo è un punto di riferimento importante per ogni artigiano che ricerca il meglio degli ingredienti in pasticceria e gelateria. Il segreto di tale longevità è custodito nel reparto Ricerca e Sviluppo dove abbiamo incontrato Samantha Ivaldi la quale, oltre ad occuparsi di sviluppo del prodotto, supporta la Qualità nel controllo del processo della frutta candita.
Samantha, com’è composto il team di R&D e di cosa si occupa?
Il team Ricerca e Sviluppo, guidato da Paolo Gottardello, è composto da due persone che lavorano fisse in Giuso: Giulia Romano, che si occupa di etichettatura e packaging, ed io che mi occupo principalmente di sviluppo prodotto e che, da poco più di un anno, supporto la Qualità nel controllo del processo della frutta candita. Ad affiancarci ci sono poi altre persone che ci aiutano nello sviluppo dei vari progetti. Nostro compito è ricercare le migliori materie prime presenti sul mercato, interfacciandoci con i fornitori del settore, sviluppare diversi prototipi che rispecchino le richieste fatte da clienti oppure dal marketing sia da un punto di vista chimico-fisico, organolettico ma anche economico. In seguito ad approvazione del campione di laboratorio, si passa alla fase di industrializzazione in cui stiliamo delle specifiche di processo e monitoriamo le fasi produttive fino alla messa a terra del prodotto.
Cosa ti ha portato a scegliere questo lavoro?
Quattro anni fa, dopo la laurea, ho vinto una borsa di studio che mi ha permesso di entrare in Giuso dove poi sono rimasta perché il lavoro di R&D è molto stimolante e dà sfogo a tutta la mia fantasia e creatività nel creare e sperimentare nuovi prodotti. Sono molto contenta anche di svolgere la mansione di monitoraggio candita, perché mi ha permesso di approfondire i singoli passaggi produttivi e comprendere difficoltà di reparto che prima non conoscevo.
Quali spunti hai raccolto al Sigep 2023 e quali novità state preparando?
Quest’anno ho vissuto il Sigep da protagonista e non come semplice visitatore. Per la prima volta, sono stata per tre giorni all’interno dello stand e questo ha aumentato ancora di più la mia passione per la pasticceria. Questo importante evento mi ha permesso di entrare in contatto con chi usa il prodotto, conoscerne l’opinione e ascoltarne i suggerimenti, oltre ovviamente al piacere di poter dare un volto ai clienti che conoscevo solo per nome. Ho incontrato pasticceri molto giovani che fanno volumi sbalorditivi e ne sono rimasta così affascinata che ho deciso di iscrivermi ad un corso di pasticceria (per il momento solo amatoriale!)
Quali sono state le referenze più apprezzate?
Oltre al kit Crostata della nonna, che ha avuto un successo strepitoso sia di pubblico che mediatico, il prodotto che ha creato maggior stupore è stato Strafrutta: una referenza molto innovativa, semplice all’apparenza ma che, in realtà, per essere realizzata a livello industriale richiede tanta manodopera. Poi la linea Lievicreme, che dopo il successo in abbinamento al liquore Strega, sarà sicuramente ampliata con altri gusti alcolici per farcire colombe e panettoni.
In quale direzione andrete in questo anno?
Sicuramente continueremo il miglioramento della gamma candita, a piccoli step e sempre alla ricerca della qualità.