Nell’ultimo periodo si parla molto di Sicurezza e salute sul lavoro e nella settimana in cui cade la Giornata Internazionale dedicata a questo argomento (il 28 aprile) abbiamo pensato fosse interessante approfondirlo attraverso l’intervista ad Alessio Broggi, Group HSE & Engineering Manager.
Noi di Casa Optima, infatti, abbiamo molto a cuore questo tema e lo dimostriamo ogni giorno con attività mirate: dalla formazione e addestramento del personale, ai progetti e risorse per migliorare, in tutti i modi possibili, gli standard lavorativi dei nostri collaboratori.
Cosa si intende per Sicurezza sul lavoro?
Non è semplice descrivere a parole un complesso meccanismo che tiene conto di continue interazioni tra comportamenti delle persone e normative di riferimento.
In ambito lavorativo il ruolo del mio team è quello di valutare i possibili rischi di ogni attività, macchina, impianto: il rischio zero infatti non esiste ed il fattore umano, in ambito sicurezza, è sempre quello più imprevedibile.
Ho iniziato ad occuparmi di sicurezza per curiosità, proprio perché nel 2008 il primo decreto legge in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro (“626/1994”) era stato abrogato e sostituito dal decreto 81/2008 che è l’attuale testo di riferimento.
Per i non addetti ai lavori si trattava di recepire una normativa europea che, per la prima volta, definiva ruoli e responsabilità chiari in ambito di salute e sicurezza sul lavoro. Il cambiamento culturale è però stato notevole: si passava veramente, e per la prima volta, dai documenti cartacei alla vera operatività del ruolo sul campo.
Quali sono le azioni principali messe in campo da Gruppo Casa Optima per garantire la sicurezza sul lavoro?
Abbiamo cinque stabilimenti nel mondo ed abbiamo scelto di uniformare lo standard allineandolo alla normativa italiana: per quanto ne parlino i media, per quanto ci siano ancora troppe morti bianche all’anno, sono fiero di dire che in Italia le leggi ci sono e sono precise e puntuali in ambito salute e sicurezza.
Per questo ho fortemente voluto, insieme al mio team, portare lo standard italiano anche negli stabilimenti di Brasile e Francia.
Rileviamo mensilmente tutti i principali KPI’s in ambito HSE e li condividiamo con tutti i dipendenti del Gruppo: primo, per creare consapevolezza, coinvolgimento e cultura, secondo perché crediamo veramente che dagli errori si possa imparare e segnalare e gestire mancati infortuni o comportamenti a rischio dei dipendenti aiuti veramente a portare una cultura della sicurezza a 360°. Il nostro è un ruolo difficile ma, onestamente, non lo cambierei per nulla al mondo.
Chi se ne occupa concretamente?
A questa domanda potrei semplicemente rispondere il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, ma ciò non sarebbe coerente con la mia visione e con il mio modus operandi: tutti si occupano di sicurezza in azienda.
Il vero cambiamento del decreto 81/2008 è stato questo: non esiste una sola funzione ad occuparsi di sicurezza, tutti hanno obblighi e responsabilità ben definiti.
In Casa Optima ho veramente la fortuna di lavorare con dirigenti e preposti (i nostri plant manager, i responsabili di funzione, i capi reparto etc.) “sul pezzo”, persone che gestiscono squadre di lavoratori con piglio da leader e sanno indirizzare e soprattutto dare l’esempio: questo per me è il vero valore aggiunto del ruolo.
Detto ciò i veri Specialist per tutti i nostri plant sono Ciro Neri, Giorgio Torre, Fabio Piliu, Giulia Merli: persone, prima che colleghi, che godono tutte della mia più sincera stima.
Qual è stato l’andamento degli ultimi tre anni?
A livello statistico gli andamenti nei plant italiani sono buoni.
Se rapportati ai benchmark degli indici di frequenza e gravità degli infortuni, ad esempio, siamo più bassi rispetto alla media delle aziende alimentari italiane: addirittura per alcuni plant negli ultimi 3 anni abbiamo avuto indici pari a 0, sia come gravità che come frequenza. Ma guai ad abbassare la guardia: basta un solo evento per cambiare tutto!
Quali nuove azioni avete in programma?
Ogni anno il Gruppo ci permette di investire realmente in ambito sicurezza: non parlo solo di formazione, addestramenti, autonomia e fiducia che già potrebbero essere sufficienti, ma di budget di spesa dedicati per migliorare, in tutti i modi possibili, gli standard lavorativi dei nostri collaboratori.
Lavorare in fabbrica non è per niente facile: contribuire a migliorare, anche a piccoli passi, l’operatività giornaliera, per quanto mi riguarda è più gratificante di qualsiasi altro riconoscimento.